Disciplina medica
affermatasi negli anni Settanta, molto vicina alla medicina
psicosomatica, nella quale si afferma che il rischio di
contrarre malattie diminuisce tenendo sotto controllo
gli stati emotivi.
Uno dei pionieri è
considerato lo psichiatra americano Don Dudley, che a
Seattle, nello Stato di Washington, documentò un centinaio di casi
nei quali era rintracciabile un rapporto tra gli stati psichici e le
malattie.
La medicina
comportamentale ha dimostrato che gli stati emotivi modificano
l’attività cerebrale e del sistema endocrino; tale connessione
neuro-endocrina può facilitare la malattia.
In particolare si
è riscontrato un nesso con le malattie infettive, il
cancro e le malattie autoimmuni, quali l’artrite
reumatoide e la miastenia grave.
Già negli anni
Sessanta, indagini mediche svoltesi negli U.S.A. e in Gran Bretagna
dimostravano un legame tra gli stati emotivi repressi e il cancro al
polmone. La medicina comportamentale insegna che bisogna prendersi
cura anche della mente e non solo del corpo.
|